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Tutti e 4 siamo l’azienda agricola Cecchini Marco, una piccola cantina di vini nei Colli Orientali del Friuli, a Faedis, a mezza via tra Udine e la Slovenia. Sono più di vent’anni che facciamo vino, con mestiere, con amore e produciamo vini biologici e tradizionali. È il 1998, io sono Marco e mi sto laureando in economia dei mercati valutari. Mio nonno Alfio è diventato vecchio e mi chiede di occuparmi della vendemmia delle quattro vigne anarchiche annesse al deposito di campagna che ha comprato anni addietro, che lui è stanco e non gli va. Chiamo in aiuto quattro amici, ci mettiamo sotto, ci facciamo insegnare, ci portiamo a casa l’annata,  io capisco che voglio fare quella cosa lì, il vino, il contadino. Finisco in fretta l’università e mi trasferisco in campagna. Inizio a trasformare il deposito in una casa e la selva di rovi sulla collina in una vigna vera. Ci metto tre stagioni e due ernie. Studio e sperimento, per anni. Trovo la mia misura: cinque ettari a conduzione biologica – ufficiosamente dal 2004 e ufficialmente dal 2014 – che corrispondono alla possibilità di lavorare in autonomia, e a mano. Faccio tutto a mano, vite per vite, cinque passaggi l’anno per ciascuna, uso solo zolfo e rame, curo al meglio l’uva per intervenire il meno possibile sul vino, e curo al meglio la cantina per fare di quell’uva un vino buonissimo. Diventiamo una squadra durante la vendemmia: oltre ad alcuni tra gli stessi amici della prima volta, da qualche anno mi aiutano un gruppo di richiedenti asilo, grazie alla collaborazione con una onlus locale, e mia moglie Paola, che mi dà una mano anche con l’accoglienza in azienda. Inoltre ospitiamo le arnie di una coppia di bravissimi apicoltori: la salute delle loro api è specchio della salute delle nostre vigne.   Il futuro lo immaginiamo così: di facce e persone dietro un prodotto, di comunicazione finalmente reciproca, di solidarietà tra piccoli produttori e tanti piccoli consumatori uniti insieme, di rete e relazione anche grazie alle nuove tecnologie, di strette di mano e saluti al finire di una sera d’autunno passata da noi.   Marco e Paola e Emilia e Matilde

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